LIBRO, MOSCHETTO E MACERIE

La scuola fascista tra guerra e regime

Durante la progressiva scalata al potere, il partito fascista ha radicalmente cambiato la società italiana: il processo di fascistizzazione si è diffuso in modo capillare, andando a toccare ogni aspetto della quotidianità, compreso il contesto scolastico.  Il sistema educativo ha subito una trasformazione radicale, enfatizzando la gloria della patria, il culto della personalità di Benito Mussolini e l’esaltazione dei valori militari. Attraverso la scuola si cercava infatti di educare l’”Italiano Nuovo”, il “fascista del futuro”. La ricerca di rigore e controllo imposti dal regime sono stati però presto affiancati dalla distruzione data dall’entrata in guerra dell’Italia.

Questa esposizione digitale vuole proprio raccontare il duale impatto che il regime fascista ha avuto sull’istruzione italiana: da un lato la ferrea disciplina e il totale ordine imposto a studenti e insegnati, dall’altro le macerie e la paura data dal conflitto mondiale.
In questo modo, la selezione dei documenti si propone di suscitare riflessioni critiche, invitando il pubblico a riflettere sul passato per meglio comprendere il presente.
Ci auguriamo che il prezioso patrimonio documentario possa guidarvi lungo un’esperienza fatta di nuove prospettive e di stimolanti scoperte.

Questo motto testimonia l’annullarsi della distinzione tra studente e soldato, tra italiano e fascista. In questa sezione della mostra si delinea il progressivo radicarsi della propaganda fascista in ogni momento della giornata scolastica, analizzando diversi aspetti della vita di un giovane italiano dell’epoca.



Studente o soldato? Con l’affermazione del potere fascista si annulla progressivamente la distinzione tra i due. Con l’istituzione delle Organizzazioni giovanili fasciste i ragazzi fin da giovanissimi sono educati a una disciplina ferrea e al totale rispetto delle gerarchie, anche attraverso l’attività fisica. Mentre a scuola i ragazzi imparano i valori militari, le ragazze imparano ad essere brave mogli e madri.


L’educazione non si limita alle aule scolastiche, il regime scandisce le giornate degli italiani tra parate e iniziative volte a mostrare il suo potere.

L’ordine imposto dal regime viene totalmente sconvolto con l’arrivo della guerra. La vita degli italiano, e non solo, cade nel caos. Distruzione, povertà e macerie sono ovunque. In questa sezione viene messo in luce come il conflitto ha cambiato l’educazione dei più piccoli, i quali ne sono stati innocenti vittime.


Nel periodo di emergenza viene introdotta un’economia di guerra basata sull’autarchia, bisogna dunque ridurre le spese e gli sprechi. Tutti i materiali e oggetti sono “indispensabili agli effetti della resistenza e della vittoria” perché “possono essere recuperati e rimessi nel ciclo produttivo”. Educando i bambini a scuola a evitare gli sprechi, si possono educare anche le loro famiglie.


La scuola si adegua al periodo di guerra. In aula si insegnano ai bambini le regole da seguire in caso di pericolo, come indossare maschere antigas e come comportarsi all’interno dei rifugio antiaereo. 

Questa mostra online permette di consultare una selezione di documenti dell’archivio Vittorio Locchi risalenti al periodo fascista. Grazie ad essi è possibile riscoprire la quotidianità della vita scolastica durante il regime.

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